martedì 20 novembre 2012

Arancine... al telefono

Per l’MTChallenge di questo mese ho pensato ad una ricetta che cercasse di unire il gusto siciliano dell’arancina con la tradizione della mia città: Roma. La ricetta di Roberta è favolosa: leggere dell’arancina e non pensare al cugino supplì è stato impossibile! Almeno per me romana de Roma… infatti  recentemente ho scoperto che il supplì non solo è mangiato solo a Roma e dintorni, ma alcuni miei amici (non di Roma) neanche lo conoscono!!!!
Per cui ecco le mie arancine… al telefono! La ricetta è quella proposta per la sfida, che vi riporto nella mia versione.


Per 28 supplì di media grandezza:
1 kg di riso originario
2,5 l di brodo vegetale già salato (sedano-carota-cipolla-patata) in cui ho stemperato una bustina di zafferano
50 gr di burro
25 gr di parmigiano grattugiato
25 gr di pecorino romano grattugiato
Cipolla
Olio extravergine di oliva

In un tegame ampio, fate appassire la cipolla con l’olio ed aggiungete il riso. Tostate per qualche minuto, poi procedete alla cottura come fosse un risotto. Fermate la cottura quando il riso è al dente, ed il risotto non particolarmente cremoso. Aggiungete il burro ed i formaggi grattugiati, poi abbattete la temperatura del riso immergendo il tegame in acqua fredda, in modo che non continui a cuocere. Fate riposare in frigo una notte.


Per il ripieno (nota: ho fatto ad occhio, per cui mi è avanzata una quantità di ragù sufficiente per un reggimento-o per almeno tre pasti per me e mio marito… per cui vi scriverò dosi iperdimezzate…)
100 gr di macinato di bovino
100 gr di macinato di suino
Mezzo bicchiere di vino bianco
250 gr di pomodorini pelati
Cipolla
Olio extravergine di oliva
Sale
Mozzarella q.b.

Fate appassire la cipolla con l’olio, poi aggiungete il macinato di carne e sgretolatelo con un cucchiaio di legno. Sfumate con il vino bianco e fate evaporare. Aggiungete i pomodorini pelati, regolate di sale, e lasciate cuocere il ragù a fuoco lento per circa mezz’ora (assaggiate!).  Per farcire le nostre arancine servirà un ragù ben freddo, per cui io l’ho cotto mentre facevo il riso ed ho lasciato anch’esso una notte in frigo.



Il giorno successivo, riprendete il riso e, con le mani leggermente bagnate d'acqua, formate le arancine. Le mie sono poco più piccole di una pallina da tennis. Come suggerito da Roberta, con le dita ho scavato ogni arancina ed ho farcito con un cucchiaino di ragù (aimè, non sono riuscita a metterne di più!) ed un cubetto di mozzarella.





Ho richiuso le arancine e le ho passate nella lega.












Per la lega, fate una pastella con 800 gr di acqua, 400 gr di farina ed un pizzico di sale. Passate le arancine nella lega (io le ho letteralmente tuffate!) e lasciatele scolare su un vassoio. 




Procedete alla panatura rotolando le arancine nel pangrattato. 



Friggete le arancine in abbondante olio di semi di arachide, e gustatele ben calde!!! 


6 commenti:

  1. Per un attimo, ho temuto che il supplì avesse prevalso sull'arancina e che il riso fosse stato condito :-) invece, sei stata bravissima e ti sei mantenuta all'interno del regolamento, sfornando un'ottima "via di mezzo" che salva capra, cavoli e pure il cuore filante, che in effetti è roba da mandare in deliquio, anche alle otto del mattino!
    Grazie per aver partecipato e buona giornata!

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    1. No no non poteva prevalere il supplì!!! Che arancina sia!!! Grazie a voi come sempre!!!

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  2. Si vede che hai il supplì nel sangue! hai saputo trasportare la tua esperienza in queste arancine perfette, dorate e filanti!
    Bravissima!
    Francy

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  3. cominciando a leggere ho temuto anch'io il fuori concorso, e invece tu sei stata bravissima a fare tesoro della tua tradizione per comprenderne un'altra e per valorizzarla con il giusto e filante tocco di supplì!

    ^_^
    roberta

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    1. Ma no, ho studiato per bene il tuo post!!! Favolose queste arancine!!!

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